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la piattaforma

Romanzo a puntate su Social Network blockchain-based

come è nato il progetto

Vengo a conoscenza di steemit.com collaborando come SEO-copywriter ad un Portale multilingua dedicato al mondo delle criptovalute. 

Le finalità del Portale, come è ovvio che sia, erano principalmente economiche. I principali proventi venivano direttamente dagli Exchange di criptovalute che noi copywriter recensivamo, non senza eccessivi elogi.

Nonostante il taglio evidentemente sfacciato di queste recensioni (usavamo frasi del tipo: “a conti fatti, il miglior exchange sul mercato è senza dubbio [metti nome Exchange che stai recensendo]” o “se vuoi davvero fare soldi con le criptovalute devi speculare con [metti nome criptovaluta venduta sull’Exchange in questione]”), la maggior parte degli altri contenuti del sito era seria e utile. Fornivamo informazioni, notizie, confronti e approfondimenti anche tecnici su tutto ciò che girava (e ancora gira) attorno a Bitcoin&Co.

Il settore mi appassiona e pian piano mi viene affidata la sezione italiana del sito. Ho così l’occasione di approfondire la tecnologia informatica potenzialmente rivoluzionaria che sta alla base delle criptovalute (la blockchain) e Steem, una criptovaluta la cui peculiarità è quella di aver implementato sulla sua piattaforma un Social Network (Steemit appunto) che paga i contenuti più popolari dei suoi utenti tramite Token Digitali.

Incuriosito da un Social Network basato su blockchain, inoltro la mia domanda di iscrizione a Steemit e intanto inizio ad elaborare un mio progetto: pubblicare un romanzo a puntate in linea con l’argomento criptovalute.

 

sinossi

In un futuro non troppo distante dal nostro presente, in cui l’interconnessione digitale caratterizza e indirizza ogni aspetto del quotidiano, un guru dell’informatica lancia sul web una piattaforma blockchain-based che paga i suoi iscritti per ogni azione che condividono sulla piattaforma stessa.

I pagamenti per gli utenti della Piattaforma non avvengono però tramite nessuna delle monete ufficiali e riconosciute dagli Istituiti Monetari Mondiali, ma sono accediti, sull’e-wallet personale degli utenti, di TOKEN digitali valevoli solo sul Network in questione. 

La quantità ricevuta di questi TOKEN varia in base a quanto il contenuto dell’azione condivisa è dettagliato e circostanziato e a se e quanto questo contenuto viene “confermato” o “smentito” da altri utenti geolocalizzati in prossimità di dove l’azione si è svolta.

Tutto questo significa che l’azione che può essere condivisa sul Network non deve necessariamente essere straordinaria o eclatante per essere un minimo remunerativa. Persino la condivisione del semplice acquisto del pane nel proprio forno di fiducia può valere i TOKEN necessari per acquistare quello stesso pane ma anche, magari, per pagare la colazione al bar o per comprare il biglietto della metro.  

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Da quando tutto il mondo usa La Piattaforma, la maggior parte degli scambi di merci e servizi avvengono tramite i TOKEN che circolano sulla blockchain del Network. Questa capillare diffusione del loro utilizzo, in poco tempo ha fatto sì che prendesse vita una vera e propria economia parallela e alternativa a quella ufficiale regolamentata dalle Istituzioni Statali e Sovra-Statali, con tutte le conseguenze che questo comporta riguardo gli equilibri del Potere mondiale.

In questa realtà, un po’ alla Orwell un po’ alla Foster Wallace, la tredicenne Amanda insieme a sua madre provano a cambiare la loro precaria condizione di vita inseguendo il sogno di diventare milionarie in una volta sola, tentando cioè di vincere il Premio (un Certificato NFT) che ogni anno La Piattaforma mette in palio per i suoi iscritti, e cioè provando a trovarsi nel posto giusto al momento giusto, quel posto e quel momento in cui il misterioso e carismatico proprietario del Network, quell’anno, ha deciso di farsi vedere per consegnare l’NFT.

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Seguendo le due protagoniste in una specie di caccia al tesoro in un mondo dove il confine tra virtuale e reale è sempre più labile,  il lettore si imbatterà in un ragazzo del quale non c’è traccia sul Database della Piattaforma, conoscerà una coppia di Detective che seguono casi sulle anomalie del Network legate a dichiarazioni assurde e senza «conferma» da parte di “onesti utenti”, vedrà come lavora la Polizia Informatica e come si guadagna da vivere chi vive di politica, potrà infine cedere al fascino dell’ideatore della Piattaforma stessa; soprattutto però scoprirà che, se si guarda tutti dalla stessa parte, può succedere che si perda l’occasione di assistere al miracoloso che accade proprio alle proprie spalle, con il rischio che alla fine non si creda neanche più che i miracoli siano possibili.

Dopo qualche settimana dalla mia richiesta di iscrizione su Steemit finalmente vengo ammesso al Social Network. Con rammarico però mi rendo ben presto conto non solo che i contenuti di tendenza pubblicati sul Social avevano più o meno tutti a che fare con la speculazione attorno alle criptovalute, ma anche che tra gli iscritti venivano costantemente utilizzati meccanismi di scambio automatico e indiscriminato di like, commenti e condivisioni al fine di far crescere la popolarità dei loro rispettivi profili. Insomma, nulla a che vedere con la valorizzazione della qualità dei contenuti.

Deluso, non pubblico nulla e abbandono il progetto.